Il decreto di espulsione comporta l’allontanamento dello straniero dal territorio dello Stato e altri effetti molto gravi: ragione per cui, lo straniero che si sia visto rifiutare il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, o che abbia anche un piccolo dubbio sulla regolarità del proprio soggiorno in Italia, dovrebbe rivolgersi quanto prima ad uno Studio legale specializzato in diritto dell’immigrazione.
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L’espulsione amministrativa si distingue in ministeriale e prefettizia.
Nel primo caso, l'espulsione dello straniero viene decretata dal Ministero dell’Interno per “motivi di ordine pubblica o di sicurezza dello stato” o per “motivi di prevenzione del terrorismo”.
Si tratta di una decisione di natura altamente discrezionale, impugnabile dinanzi al giudice amministrativo. Giudice competente è il Tar del Lazio.
L’espulsione prefettizia è quella più ricorrente nella prassi. La sua disciplina è stata modificata dalla Direttiva Rimpatri (115/2008/CE), attuata con il D. Lgs. n. 89/2011, convertito con Legge 129/2011.
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