Cittadinanza italiana per residenza
La cittadinanza italiana residenza può essere richiesta dallo straniero che risiede legalmente in Italia da almeno 10 anni (4 anni, se comunitario), o per il diverso periodo indicato nell'art. 9 della legge 5 febbraio 1992 n. 91, allegando la seguente lista di documenti cittadinanza per residenza.
- Carta d’identità fronte e retro;
- permesso di soggiorno (o attestato diritto al soggiorno permanente per i cittadini UE);
- certificato penale del paese di origine, tradotto in italiano e legalizzato dall’autorità consolare (o apostille se il Paese fa parte della Convenzione dell’Aja del 1961);
- atto di nascita del paese di origine, tradotto in italiano e legalizzato dall’autorità consolare (o apostille se il Paese fa parte della Convenzione dell’Aja su citata), o redatto con il modulo plurilingue, nel caso in cui si tratti di Stato aderente alla Convenzione di Vienna del 1976;
- ricevuta pagamento di € 250,00, da effettuarsi sul conto corrente postale n. 809020 intestato al Ministero dell’Interno-DLCI, causale "cittadinanza" (il valore è stato aumentato dal decreto Sicurezza n. 113/2018; in precedenza era di 200,00 €);
Ricordiamo che deve essere versata la marca da bollo di euro 16,00, da acquistarsi in tabaccheria, di cui vanno inseriti i riferimenti nel modulo di domanda telematica. La marca da bollo deve essere attentamente custodita perché della cittadinanza per residenza requisiti sono anche questi adempimenti formali: la marca da bollo andrà consegnata il giorno dell'appuntamento in Prefettura.
Inoltre, il nuovo art. 9.1 della legge 5 febbraio 1992 n. 91, introdotto dal decreto legge 4 ottobre 2018 n. 113 (decreto sicurezza), convertito con legge 1 dicembre 2018 n. 132, ha introdotto il requisito obbligatorio della conoscenza della lingua italiana almeno di livello B1, per cui bisogna allegare relativa documentazione, escluse le persone titolari del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo Ue e coloro che abbiano sottoscritto l’accordo di integrazione di cui all’articolo 4-bis del Testo Unico sull'Immigrazione.
Richiesta cittadinanza italiana per residenza
La domanda di cittadinanza per residenza si presenta telematicamente, collegandosi sul sito del Ministero dell'Interno.
L'assistenza di uno studio specializzato in materia di cittadinanza può aiutarvi a:
- raccogliere ed analizzare la documentazione, ricordando che quella ottenuta all'estero deve essere in regola con la legge italiana in materia di legalizzazione di atti stranieri (d.P.R. 445/2000);
- compilare il modulo della domanda telematica, nel quale vengono richieste informazioni non tutte di facile interpretazione e alcune tecnico-giuridiche;
- compiere con precisione l'allegazione dei documenti richiesti. Ricordiamo, sotto questo profilo, che un eventuale errore nell'allegazione dei documenti può comportare inutili slittamenti del procedimento, in quanto il richiedente sarà chiamato ad integrare e/o regolarizzare la documentazione prodotta, nel caso in cui sia carente o presenti degli errori, anche formali.
A differenza della cittadinanza matrimonio, la cittadinanza residenza è una concessione dello Stato. L’Amministrazione, quindi, ha un elevato potere discrezionale nel valutare la meritevolezza dello straniero, e il parallelo interesse dello Stato ad accogliere quest’ultimo come nuovo cittadino.
Requisiti cittadinanza per residenza
Come ottenere la cittadinanza italiana per residenza è la prima domanda che uno straniero radicato in Italia si pone. Bene, tra i requisiti della cittadinanza italiana per residenza, il primo, viene da sé, é proprio la residenza.
L’art. 9 della Legge n. 91/1992, ai fini dell'acquisto cittadinanza italiana per residenza, prevede un periodo minimo di residenza in Italia per il cittadino extracomunitario di 10 anni (lettera f);
Ma non esiste un modello cittadinanza per residenza valido sempre; infatti, sono previsti periodi diversi di residenza in relazione a situazioni particolari.
Ad esempio, sono necessari 5 anni di residenza per lo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano; stesso periodo è previsto per gli apolidi e rifugiati.
La residenza deve essere legale (cioè conforme alle leggi che disciplinano l'ingresso e il soggiorno degli stranieri), anagrafica (si tiene conto del periodo di iscrizione anagrafica, non essendo sufficiente il possesso del permesso di soggiorno), e ininterrotta (non devono esserci i famosi "buchi di residenza").
Inoltre, per richiedere la cittadinanza italiana per residenza occorrono:
- la titolarità di redditi sufficienti nei 3 anni precedenti la domanda. Il parametro minimo è l’importo previsto dalla legge per l’esenzione dalla partecipazione alle spese sanitarie, ed è aumentato in presenza di coniuge e/o di figli a carico. Nel computo dei redditi si tiene conto delle risorse economiche di cui dispone l'intero nucleo familiare.
- L’assenza di precedenti penali e carichi pendenti, sia in Italia che in qualsiasi altro Stato, ma più in generale, il richiedente deve aver tenuto sempre una buona condotta e non aver mai avuto problemi o segnalazioni da parte delle forze dell'ordine.
L’ampia discrezionalità che compete alla Pubblica Amministrazione nel decidere la richiesta di cittadinanza italiana per residenza rende assai preziosa l’assistenza legale anche nel corso del procedimento.
Sebbene, infatti, la cittadinanza per stranieri in Italia sia desiderata con una certa urgenza, essendo loro interesse avere una risposta il prima possibile alla loro richiesta cittadinanza per residenza, non va dimenticato che il primo obiettivo da raggiungere è la cittadinanza stessa.
La domanda per la cittadinanza italiana è una procedura che coinvolge una molteplicità di uffici delle pubbliche amministrazioni, per questo una durata "fisiologica" è necessaria ed ineliminabile. L'obiettivo del nostro lavoro, però, è far sì che la domanda cittadinanza italiana per residenza non vada avanti per un tempo eccessivo e superfluo.
La domanda di cittadinanza italiana per residenza da luogo ad un procedimento suddiviso in fasi distinte.
Il tutto ha inizio dalla raccolta dei documenti per cittadinanza per residenza, momento fondamentale affinché la procedura non cominci in salita, o non rischi addirittura di essere interrotta.
Le domande per cittadinanza italiana sono moltissime e in costante aumento ogni anno; per cui è fondamentale seguire la procedura in modo costante e professionale.
Cittadinanza Italiana per residenza : Documenti e Domanda su come fare - info su Studio legale Avvocato Francesco Boschetti
Lo Studio Legale Boschetti si occupa di controllare il buon andamento delle pratiche di cittadinanza dei suoi assistiti, controllando l’esistenza dei requisiti di legge per tutta la durata del procedimento, affinché vengano evitati, e/o affrontati, eventuali ostacoli che potrebbero portare al diniego della cittadinanza.
Sono molti i problemi che si presentano nella realtà di tutti i giorni; ad esempio, il richiedente che durante il procedimento perde il lavoro e ha bisogno di acquistare la cittadinanza entro l’anno in cui percepisce l’indennità di disoccupazione; redditi non dichiarati; lo straniero che si porta dietro un vecchio precedente penale estinto o oggetto di riabilitazione; la Prefettura accerta che l’atto di nascita o il certificato penale sono privi delle formalità necessarie riguardo la legalizzazione o le Apostille, ecc.
La nostra assistenza è una corazza giuridica che accompagna il cliente dal conferimento dell’incarico fino alla conclusione del procedimento .
Nel corso dell’intero rapporto garantiamo trasparenza e informazione: ogni iniziativa presa nei confronti dell’Amministrazione, e ogni risposta ricevuta, vengono comunicate al cliente in tempo reale.
I nostri assistiti sono quindi messi al corrente dello stato delle loro pratiche, considerato che lo stato della pratica online, sul sito ministeriale, oltre a non essere sempre aggiornato, è comunque insufficiente a far capire all’interessato in che stato effettivamente si trova la sua domanda di cittadinanza.
Concentrandoci ora sull’aspetto dei tempi di attesa della cittadinanza , lo straniero deve sapere che il procedimento avente ad oggetto la concessione della cittadinanza per residenza si articola in molte fasi e coinvolge più Amministrazioni distaccate tra loro (Prefettura, Questura, Ministero dell’Interno…).
Vengono inoltre richiesti i pareri di più enti ed autorità (ad esempio, Consiglio di Stato, Ministero degli Affari Esteri…).
La complessità procedurale, la scarsità di personale negli uffici amministrativi, sono i principali fattori responsabili dei lunghi ritardi con cui si concludono i procedimenti della cittadinanza per residenza: ritardi che possono arrivare anche a 5 o 6 anni.
L’intervento dello Studio Legale Boschetti ha come obiettivo di far sì che le pratiche dei nostri assistiti siano messe in evidenza negli uffici amministrativi, e non vadano invece a finire nel mucchio delle pratiche dimenticate.
E’ opportuno avviare la pratica di sollecito ancora prima che sia trascorso il termine di legge, che - ricordiamo - non è più di 730 giorni, e neppure di 48 mesi (termine introdotto dal "decreto sicurezza", D.L. 113 del 4 ottobre 2008, convertito con legge 1 dicembre 2018 n. 132), ma ora, a partire dalle domande presentate dal 19/12/202, di 24 mesi prorogabili dalla Pubblica Amministrazione fino a un massimo di 36 mesi: il principio generale è che prima si avvia l’intervento legale, migliori saranno i risultati raggiunti.
Quando invece è trascorso il termine di 730 giorni, successivamente aumentato a 48 mesi, e a partire dalle domande presentate dal 19/12/2020, di nuovo ridotto a 36 mesi, esistono due possibilità per l’aspirante cittadino italiano: iniziare (o continuare) una pratica di sollecito, oppure presentare ricorso al Tar.
Il ricorso è il rimedio più veloce e sicuro, sempre consigliabile nei casi in cui il richiedente possiede motivi di urgenza (ad esempio, perché lo attende un lavoro all’estero, o comunque vuole trasferirsi in un altro Stato).
Il Ministero dell’Interno, infatti, non appena riceve il ricorso, inserisce la pratica di cittadinanza tra quelle prioritarie e si attiva per concluderla spontaneamente, al fine di non subire la sentenza di condanna, che esporrebbe i funzionari pubblici responsabili del ritardo a possibili sanzioni civili e/o disciplinari.
- Cittadinanza per matrimonio
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Quanti anni ci vogliono per ottenere la cittadinanza italiana?
Lo straniero deve risiedere in Italia senza interruzioni per almeno 10 anni prima di poter richiedere la cittadinanza, 4 in caso di cittadino comunitario, o per i differenti periodi previsti all'art. 9, della legge n. 91 del 5 febbraio 1992. In caso di cittadinanza per matrimonio occorrono 2 anni di residenza dopo il matrimonio, o 3 anni dopo il matrimonio se il richiedente risiede all'estero: termini dimezzati in presenza di figli. Una volta presentata la domanda il termine per la conclusione del procedimento è fissato, per le domande presentate a partire dal 19/12/2020, in 24 mesi prorogabili fino a un massimo di 36 mesi.
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Dove richiedere la cittadinanza?
La cittadinanza si richiede per via telematica, compilando un modulo online sul sito del Ministero dell'Interno, previa creazione di un account con mail e password. La domanda viene trattata inizialmente dalla Prefettura, e poi passa all'esame del Ministero dell'Interno. In caso di domanda di cittadinanza per matrimonio, trattazione e decisione confluiscono nella competenza della sola Prefettura.
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Che documenti servono per richiedere la cittadinanza italiana?
Il richiedente deve allegare alla domanda di cittadinanza online l'atto di nascita e il certificato penale del paese d'origine, debitamente tradotti e legalizzati (o apostillati, se lo Stato in questione aderisce alla Convenzione Aja del 1961), più il permesso di soggiorno, la carta d'identità, titolo di studio o altro attestato che riconosce la conoscenza della lingua italiana a un livello B1, ricevuta postale del pagamento di euro 250, quale contributo ministeriale; inoltre il richiedente deve premunirsi di un certificato storico di residenza e dello stato di famiglia, nonché richiedere una visura delle iscrizioni nel casellario giudiziale per poter compilare l'autocertificazione sulla posizione giudiziaria in Italia senza incappare in false attestazioni che costituiscono reato, e pagare infine una marca da bollo di 16 euro.
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Come fare per avere la cittadinanza italiana?
Per avere la cittadinanza, una volta che ci si è accertati della sussistenza dei requisiti, bisogna raccogliere tutta la documentazione necessaria, tra cui l'atto di nascita e il certificato penale del Paese di origine, che devono essere regolarmente tradotti e legalizzati (o apostillati). Quindi occorre creare un account nel portale immigrazione del Ministero dell'Interno. A quel punto si deve compilare la domanda online, senza lasciare vuoto alcun campo, e allegare i documenti in forma elettronica. L'utente può quindi scaricare una ricevuta, che segna la data di presentazione della domanda di cittadinanza.