Conoscere la propria posizione nella Banca Dati delle Forze di Polizia (CED) è importante per lo straniero che intende presentare determinate istanze alla Pubblica Amministrazione in materia di immigrazione, in modo particolare la domanda di cittadinanza italiana per residenza.
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In buona fede, lo straniero valuta la propria posizione giudiziaria facendo riferimento unicamente al casellario giudiziale e al certificato dei carichi pendenti, ovvero quei documenti dai quali risultano, rispettivamente, le condanne subite in procedimenti penali già definiti e i procedimenti penali ancora "aperti" alla data della richiesta.
Se da tali certificati risulta "NULLA", egli ritiene di essere "pulito" dal punto di vista delle pendenze con la giustizia italiana, e allora, fiducioso, presenta richiesta di un determinato beneficio (esempio classico: la cittadinanza italiana).
Ma ecco che il procedimento amministrativo si complica, perché inaspettatamente escono fuori dei fatti che magari l'interessato neppure ricordava, o per i quali riteneva di essere ormai "a posto".
Quante volte viene emesso un provvedimento di diniego della cittadinanza, motivato unicamente sulla base della presenza a carico del richiedente di una o più notizie di reato? Questi, quasi incredulo, dichiara: "ma la querela era stata ritirata", o "il procedimento era stato archiviato". E' vero, ma la registrazione della notizia di reato continua ad esistere e a produrre segretamente i suoi effetti preclusivi.
Sappiamo, al riguardo, come il provvedimento di naturalizzazione sia altamente discrezionale, e l'Amministrazione, per valutare l'integrazione del richiedente nella comunità nazionale, tenda a considerare come elementi pregiudizievoli non soltanto le sentenze di condanna, ma anche le notizie di reato e ogni altro imprevisto che il richiedente possa aver avuto con le forze di Polizia.
In sostanza, per l'Amministrazione, non è rilevante soltanto l'esito giudiziario della vicenda - se poi un esito giudiziario vi è stato - bensì la vicenda stessa, la sua sola esistenza, il mero sospetto che lo straniero possa aver realizzato una condotta contraria alla legge.
Ebbene, quel sospetto si fonda sulle notizie risultanti nella Banca Dati delle Forze di Polizia, che pertanto bisogna conoscere preventivamente ed aggiornare in positivo, laddove vi figurino notizie di reato o procedimenti penali successivamente estinti o archiviati.
Naturalmente, occorrerà allegare all'istanza di cancellazione la prova documentale della causa estintiva (ad esempio, la sentenza di non luogo a procedere per intervenuta remissione di querela o l'ordinanza di archiviazione del giudice per le indagini preliminari).
