Skip to main content

Ricorso contro il diniego del visto

La tua domanda di visto è stata respinta?
"Non ha fornito una giustificazione riguardo allo scopo e alle condizioni del soggiorno previsto?" Oppure: "la sua intenzione di lasciare il territorio degli Stati membri prima della scadenza del visto non può essere stabilita con certezza?" O ancora: "le informazioni fornite per giustificare lo scopo e le condizioni del soggiorno previsto non sono attendibili"?

Sono tutte formule stereotipate, spesso infondate! Rivolgiti a noi per far valere i tuoi diritti ed ottenere il visto ingiustamente negato. 

 Sempre più le rappresentanze diplomatiche italiane negano il visto di ingresso senza motivi fondati, e comunque all'esito di una parziale valutazione della documentazione offerta dal richiedente.

Entra in contatto con lo studio legale Boschetti
Inadeguatezza della motivazione

Il più delle volte capita che la motivazione del diniego sia palesemente generica.

Peraltro, già il suo essere redatta - come i regolamenti comunitari consentono - a mezzo di formule meccanizzate e compilate a mezzo di “crocette”, indica la sua inadeguatezza sotto i profili del diritto di difesa, e in particolare del diritto del richiedente ad ottenere un provvedimento amministrativo motivato.

Deve ricordarsi, infatti, che, ai sensi dell’art. 3 della Legge sul procedimento amministrativo del 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche, “Ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti l'organizzazione amministrativa, lo svolgimento dei pubblici concorsi ed il personale, deve essere motivato (…).

La motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria”.

Ebbene, molto spesso, la motivazione offerta dalle Autorità Consolari risultano delle formule vuote, prive del benché minimo riferimento alla vicenda concreta.

La motivazione, quindi, per la sua genericità, non risponde ai requisiti richiesti dall’art. 3, L. n. 241/90 in quanto “non consente di ricostruire l’iter logico-giuridico seguito dall’amministrazione ai fini della decisione” (così, ad esempio, Tar Lazio, Sezione Prima Quater, Sentenza del 6 aprile 2012, n. 3231).

Il ricorso al Tar del Lazio

L'unico modo concreto per opporsi al diniego del visto è proporre ricorso al giudice amministrativo, a cui occorre richiedere l'annullamento del provvedimento.

Ma prima di tutto, in via cautelare ed urgente, bisognerà chiedere al Tar, previo accertamento dei due presupposti del fumus boni iuris (fondatezza del ricorso ad una prima analisi) e periculum in mora (pericolo del ritardo), di ordinare all'Amministrazione il riesame del provvedimento alla luce dei motivi riportati nel ricorso.

L'obiettivo di vincere il ricorso è finalizzato non solo ad ottenere quello specifico visto negato, ma di creare un precedente favorevole nei confronti della stessa autorità consolare, laddove l'interessato, in futuro, si trovasse a presentare analoga domanda di visto d'ingresso per l'Italia.

Il diniego del visto

L’art. 32 del Codice Comunitario dei visti, istituito con il Reg. CE del 13.07.2009, n. 810/2009, indica i casi in cui il visto è rifiutato, vale a dire quando il richiedente:

  • presenta un documento di viaggio falso, contraffatto o alterato;
  • non fornisce la giustificazione riguardo allo scopo e alle condizioni del soggiorno previsto; 
  • non dimostra di disporre di mezzi di sussistenza sufficienti, sia per la durata prevista del soggiorno sia per il ritorno nel paese di origine o di residenza oppure per il transito verso un paese terzo nel quale la sua ammissione è garantita, ovvero non è in grado di ottenere legalmente detti mezzi; 
  • abbia già soggiornato per 90 giorni nell'arco del periodo di 180 giorni in corso, sul territorio degli Stati membri in virtù di un visto uniforme o di un visto con validità territoriale limitata; 
  • è segnalato nel SIS al fine della non ammissione; 
  • sia considerato una minaccia per l'ordine pubblico, la sicurezza interna o la salute pubblica, quale definita all'articolo 2, paragrafo 19, del codice frontiere Schengen, o per le relazioni internazionali di uno degli Stati membri e, in particolare, sia segnalato nelle banche dati nazionali degli Stati membri ai fini della non ammissione per gli stessi motivi; 
  • non dimostra di possedere un'adeguata e valida assicurazione sanitaria di viaggio, ove applicabile (lett. a); oppure, qualora vi siano ragionevoli dubbi sull'autenticità dei documenti giustificativi presentati dal richiedente o sulla veridicità del loro contenuto, sull'affidabilità delle dichiarazioni fatte dal richiedente o sulla sua intenzione di lasciare il territorio degli Stati membri prima della scadenza del visto richiesto (lett.b).

L'eventuale segnalazione al SIS implica un ulteriore intervento: l'interessato, preferibilmente per mezzo di un legale, dovrà richiedere l'accesso al Sistema d'Informazione Schengen per scoprire quale Stato, e precisamente quale Autorità ha effettuato la segnalazione.

In seconda battuta, bisognerà - sempre che ne sussistano i presupposti - richiedere la cancellazione dell'iscrizione. Essa, infatti, rappresenta un marchio che finché è presente impedisce allo straniero di fare ingresso negli Stati dell'Area Schengen.

Il c.d. "rischio migratorio"

Il rischio migratorio è uno dei motivi di diniego più contestati, probabilmente anche a causa della delicata situazione di politica internazionale che stiamo vivendo.

Il rischio definito "migratorio", infatti, è che il richiedente utilizzi il visto d'ingresso in modo strumentale, non avendo intenzione di rientrare nel proprio Paese alla scadenza del visto stesso.

Si deve quindi scongiurare il pericolo che lo straniero faccia ingresso in Italia e vi rimanga, eludendo la normativa in materia d'immigrazione, in modo particolare quella relativa ai flussi d'ingresso.

Laddove si intenda impugnare un provvedimento di diniego del visto fondato sul "rischio migratorio", l'interessato dovrà dimostrare di essere titolare, nel proprio Paese di residenza, di situazioni economiche, personali, familiari, lavorative, tali da far ritenere che, decorso il termine del visto, egli abbia tutta la motivazione a farvi ritorno, piuttosto che stabilirsi clandestinamente in Italia, avendo appunto, nello Stato di provenienza, il proprio centro di interessi.

In altre parole, bisogna riuscire a dimostrare che il richiedente il visto possiede una forte convenienza a rientrare nel Paese di residenza, e che, di contro, il suo interesse a soggiornare in Italia sia soltanto temporaneo e circoscritto al breve periodo per cui si è fatta richiesta.

Per questo motivo, il paragrafo 7.12 della decisione della Commissione UE del 19.3.2010 fa uso dei seguenti indici individuali di stabilità, che dovrebbero far desumere l'intenzione del soggetto di far rientro nello Stato di provenienza alla scadenza del visto per l'Italia:

  • La sussistenza, in capo del richiedente il visto, di vincoli familiari o altri legami personali nel paese di residenza;
  • vincoli familiari o altri legami personali negli Stati membri; lo stato civile;
  • la situazione lavorativa (livello salariale, se lavoratore dipendente);
  • la regolarità delle entrate (lavoro dipendente, lavoro autonomo, pensione, redditi da investimenti, ecc.) del richiedente o del coniuge, dei figli o delle persone a carico;
  • il livello del reddito;
  • lo status sociale nel paese di residenza (ad esempio eletto a una carica pubblica, rappresentante di una ONG, professione di alto status sociale come avvocato, medico, docente universitario);
  • il possesso di una casa o di un bene immobile. 

Il medesimo paragrafo specifica anche questi ulteriori aspetti da verificare:

  • Precedenti soggiorni irregolari negli Stati membri;
  • precedenti abusi del sistema di sicurezza sociale degli Stati membri;
  • successione di varie domande di visto (per soggiorni di breve o di lunga durata) presentate per scopi diversi e senza rapporto fra di loro;
  • credibilità del soggetto ospitante, quando viene presentata una lettera d'invito. 

Il Tar Lazio, in merito alla rilevanza dei suddetti indici, specifica poi che "le valutazioni in materia di rilascio dei visti non si accentrano principalmente sulla situazione socio-economica dell’invitante bensì, in modo più pregnante, sull’interesse del cittadino straniero a rientrare in patria alla scadenza del visto, da testare sulla base dei legami economici, lavorativi e familiari con il paese di origine..." (Così, tra le tante, TAR LAZIO - Sez. III^ TER n. 11336/2014). 

Altre cause di diniego

Tante altre volte il diniego del visto si fonda sulla motivazione che il richiedente non ha fornito giustificazioni precise in merito allo scopo del soggiorno.

Qui si deve far menzione innanzitutto dell’art. 5 del Trattato di Schengen, ratificato dall'Italia con la legge n. 388/93, poi confermato dall'art. 5, comma 1, lettera c), Reg. CE n. 562/06, il quale prevede che per l'ingresso nel territorio dei Paesi contraenti lo straniero deve esibire "i documenti che giustificano lo scopo e le condizioni del soggiorno previsto e disporre dei mezzi di sussistenza sufficienti, sia per la durata prevista del soggiorno, sia per il ritorno nel paese di provenienza". 

Tali formalità debbono, in particolare, essere rispettate per il rilascio del "visto uniforme" avente durata non superiore a tre mesi (artt. 10, 11 e 15 del Trattato).

A sua volta, l'art. 4, comma 3, d. lgs. n. 286/98, prevede che per conseguire il visto d’ingresso lo straniero deve dimostrare "di essere in possesso di idonea documentazione atta a confermare lo scopo e le condizioni del soggiorno, nonché la disponibilità di mezzi di sussistenza sufficienti per la durata del soggiorno e, fatta eccezione per i permessi di soggiorno per motivi di lavoro, anche per il ritorno nel Paese di provenienza";

In ultimo, il Decreto del Ministero degli Affari Esteri n. 850 dell’11 maggio 2011, recante la definizione delle tipologie dei visti d'ingresso e dei requisiti per il loro ottenimento, all’art. 4 richiama le prescrizioni contenute nel Codice comunitario dei visti, da osservare in occasione dell'esame delle richieste di visto di breve durata e rivolte alle rappresentanze diplomatico-consolari, con l’avvertenza che “in caso di negativo riscontro sull'autenticità e sull'affidabilità della documentazione presentata, nonché sulla veridicità e sull'attendibilità delle dichiarazioni rese, la rappresentanza diplomatico-consolare si asterrà dal rilascio del visto”.

Sul punto, bisogna ricordare, a chi intende fare ingresso in Italia, l'importanza della documentazione da allegare all'istanza di visto, che deve essere completa, in base alla tipologia di visto da richiedere, e regolare (in un caso, il visto è stato negato perché l'interessato non aveva prodotto valido certificato da cui potesse evincersi il legame di parentela con la persona invitante. 

In un altro caso, il visto è stato negato perché la lettera d'invito non era stata firmata dall'invitante).

Inoltre, va ricordata l'importanza dell'intervista che lo straniero deve sostenere presso la competente Ambasciata (in un caso, l'autorità consolare ha negato il visto per motivo di studi poiché lo straniero, in sede di colloquio, ha dimostrato di conoscere ben poco la lingua italiana: situazione che ha precluso la concessione del visto, dal momento che il corso di studi scelto dall'istante era un corso di lingua italiana avanzato).

Diniego del visto per ricongiungimento familiare

Il diniego del visto per ricongiungimento familiare può interessare le due fasi del procedimento: può consistere cioè nel diniego del nulla osta, che in tal caso viene emesso dallo Sportello Unico per l’Immigrazione presso la competente prefettura, oppure può concretizzarsi nel diniego del visto per ricongiungimento familiare, che viene emesso dall’Ambasciata italiana, pur in presenza del nulla osta, quando vengono rilevati problemi di autenticità o contraffazione della documentazione.

Nel caso abbia subito un diniego del visto per ricongiungimento familiare, lo straniero può presentare ricorso al giudice ordinario del luogo in cui ha stabile dimora.

Dunque la giurisdizione non è del Tar, bensì del Giudice Ordinario, trattandosi di materia di diritti soggettivi che investono l’unità familiare degli stranieri.
Presentare ricorso, nei casi di visto rifiutato per ricongiungimento familiare, è fondamentale se non si vuole vedere negato il proprio diritto all’unità familiare.

Il ricorso si presenta contro il Ministero dell’Interno e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e si svolge con le modalità del rito sommario, una procedura più celere gestita dalla Sezione specializzata del Tribunale per il diritto dell'immigrazione.

È fondamentale, per lo straniero che ha avuto un visto rifiutato, rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto dell’immigrazione ed esperto in diniego del visto per ricongiungimento familiare. Il nostro Studio ha diversi casi favorevoli, tra cui quello di un cliente a cui era stato notificato un diniego visto di reingresso, per essersi allontanato dall’Italia oltre il periodo consentito.

Egli ha avuto l’accoglimento del ricorso con pieno riconoscimento del diritto all’unità familiare, essendo titolare di un permesso di soggiorno per motivi familiari, seppure scaduto, che il cliente aveva ottenuto per il tramite del fratello di cittadinanza italiana.

Diniego del visto turistico

Il visto turistico viene negato quando dalla documentazione presentata dallo straniero non si evincono lo scopo e le condizioni del soggiorno, la disponibilità dei mezzi di sussistenza, il requisito dell’alloggio e dell’invito da parte di cittadino residente in Italia (italiano o straniero regolarmente soggiornante), o quando l’Ambasciata ritiene esistente il c.d. “rischio migratorio”, già trattato sopra (ovvero che lo straniero non rispetti la scadenza del visto, perché il visto turistico è per lui strumentale per insediarsi clandestinamente in Italia).

Per integrare il requisito della prova dei mezzi di sussistenza è fondamentale anche presentare una fidejussione bancaria, insieme ai documenti per il rilascio del visto turistico.

Nei casi di visto rifiutato per turismo è possibile presentare ricorso al Tar del Lazio, con il patrocinio di un avvocato, possibilmente esperto in diritto dell’immigrazione e diniego del visto per turismo, previo rilascio di una procura speciale, che deve essere tradotta e legalizzata, o apostillata se lo Stato in cui essa viene formata aderisce alla Convenzione Aja del 1961.
Il ricorso contro il diniego del visto per turismo deve basarsi sull’esistenza dei requisiti che l’Ambasciata italiana ritiene carenti.

In particolare, sarà essenziale dimostrare che non sussiste il "rischio migratorio" perché lo straniero ha una situazione in patria che lo spinge al rientro, ad es. interessi commerciali, lavorativi, familiari. Anche possedere immobili è un indice di interesse al rimpatrio spontaneo alla scadenza del visto.

Diniego del visto per il lavoro autonomo o subordinato

Il diniego del visto per lavoro, autonomo o subordinato, deve essere impugnato davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, trattandosi di un interesse legittimo e non di un diritto soggettivo.

Anche in questo caso il ricorso potrà avere ad oggetto il diniego del nulla osta al lavoro, ovvero del visto d’ingresso, una volta che il nulla osta è stato rilasciato, ma l’Ambasciata ritiene di dover negare il visto d’ingresso.

Il diniego del visto di lavoro autonomo o subordinato viene giustificato sulla base della insussistenza di uno dei requisiti stabiliti dalla legge, in particolare quando vi sono dubbi sull’autenticità del contratto di lavoro subordinato o autonomo, ovvero quando le Autorità sospettano che il rapporto lavorativo da instaurare è in realtà un mezzo fraudolento per eludere le norme sul diritto dell’immigrazione. Il diniego può anche derivare dal fatto che manchi una quota disponibile per l’ingresso, dall’ultimo decreto flussi, o che lo straniero non abbia presentato tutta la documentazione necessaria a corredo dell’istanza.

Diventa fondamentale presentare ricorso contro il diniego del visto per lavoro autonomo o subordinato, previa valutazione dei requisiti e della sua fondatezza, se non si vuole rinunciare al proprio diritto a fare ingresso in Italia per motivi di lavoro.

Ricorso contro il diniego del visto con lo Studio legale Avvocato Francesco Boschetti

Entra in contatto con lo studio legale Boschetti

Le recensioni dei nostri clienti

Il Codice Deontologico Forense vieta all’avvocato di indicare il nominativo dei propri clienti o parti assistite, anche qualora gli stessi vi consentano. Per questo motivo riportiamo solamente le iniziali.

Famiglia R.

Voto:

Em agosto de 2017 procurei o escritório do Dr Francesco Boschetti, com o intuito de contrata-lo para nos representar junto ao Tribunal de Roma, requerendo nosso direito de sermos reconhecidos cidadãos italianos, já que na nossa linha da ascendência tinha a restrição administrativa devido ao meu pai ter nascido antes de 1948, e quem transmitia era minha avó.

Estivemos pessoalmente em seu escritório, e fomos muito bem recebidos, o Dr Francesco é uma pessoa muito afável, e extremamente competente, nos orientou corretamente e deu início ao processo em 27/09/2017.

Em Fevereiro de 2018 ocorreu nossa primeira e única audiência, sendo um sucesso pois já em março foi publicada nossa sentença positiva, reconhecendo eu e meus três filhos como cidadãos italianos desde nosso nascimento.

O Dr Francesco continuou em nosso auxilio até as devidas transcrições junto ao comune de nosso Dante Causa, e em agosto de 2018, já estávamos com nossas certidões de nascimento em mão, tempo total para sucesso do processo de onze meses!

Só temos que agradecer ao profissionalismo e dedicação do Dr. Francesco Boschetti e sua equipe.

N. da Roma

Voto:

Gentile Avv. Boschetti

Il 4 luglio finalmente ho fatto il giuramento per la cittadinanza. Se non l'avessi contattata non so per quanti anni ancora avrei aspettato questo momento con lo stato della pratica bloccato nella fase iniziale.

Ho cercato su internet un avvocato che mi potesse aiutare con questa pratica, e ho letto le recensioni su di lei che ho deciso di cercare subito l'indirizzo del suo studio per vedere se era tutto vero. In effetti eccomi qua per confermare tutto sulle recensioni positive su di lei, e aggiungo un grazie per la sua onestà, la sua serietà, la sua professionalità e la puntualità delle sue risposte.

Grazie veramente di cuore. E grazie per tutto l'impegno che ci mette per aiutare gli stranieri. Grazie mille.

N.

K. da Lecco

Voto:

Avendo avuto un problema con la residenza, quindi non potevo fare la richiesta di cittadinanza, decisi di prendere un avvocato per aiutarmi. Premetto che due Avvocati mi avevano già detto che fosse impossibile risolvere il problema. Volevo un terzo parere.

Dalle mie ricerche su internet ho visto parecchi studi legali e ho scelto l'avvocato Boschetti perché mi ispirava fiducia.

Dopo la mail, mi ha risposto e qualche giorno dopo mi ha chiamato per un colloquio. Dopodiché ha iniziato il suo lavoro.

Oggi la fatidica notizia è caduta, la mia residenza è stata ripristinata. Che dire? Grazie mille di tutto. Davvero tante grazie.

Grazie perché lei ha sopportato le mie domande, a volte anche quattro mail al giorno. Grazie per la sua disponibilità e la sua pazienza.

Grazie anche per i prezzi che fa. Le auguro tante belle cose nella sua carriera.

Con affetto,

K.

E. da San Donà di Piave

Voto:

Sono arrivata in Italia quando avevo 10 anni quindi ho sempre considerato il posto in cui vivo ora come casa mia ormai.

Appena compiuti i 10 anni di residenza, ho convinto mio padre e abbiamo fatto domanda per la cittadinanza. Nel frattempo due anni fa ho vinto un borsa di studio e sono andata a studiare a Londra e la voglia di ritornarci mi ha convinta ancora di più nel richiedere la cittadinanza.

Dopo due anni a gennaio che lo stato della pratica online non cambiava ho cercato un avvocato in internet. Dopo aver letto le recensioni sia sul sito che su Facebook mi sono convinta che l'avv. Boschetti poteva essere la persona giusta.

Non mi sbagliavo. A qualsiasi mail, anche di domenica, l'avvocato ha prontamente risposto. Alla risposta positiva ha esultato insieme a me.

Grazie Avv. Boschetti! Mi sembra abbastanza ovvio che lo consiglierei a chiunque sia per il continuo supporto e sia perché se avete bisogno di rapide tempistiche l'avvocato è di parola.

 

Invia la tua richiesta

Se vuoi maggiori informazioni, compila questo modulo.
Ti contatteremo il prima possibile.
 
Accertarsi di inserire una email corretta altrimenti sarà per noi impossibile rispondere.

P.S: In mancanza di una risposta entro 5 giorni, bisogna intendere che, in relazione all'argomento sottoposto, lo Studio non ha la possibilità di prendere in carico il caso



Via dei Gracchi, 151 
00192 Roma

Orari ufficio:
Orari ufficio:

Dal lunedì al venerdì

9.00 - 13.00
 15.00 - 19.00

Si riceve solo
previo appuntamento
telefonico o e-mail

info@avvocatoimmigrati.it

Chiama allo 06.88921971

Ancora dubbi prima di contattarci?

Nessun problema, prova a guardare alcune video recensioni dei nostri clienti e capisci come possiamo aiutarti a risolver eil tuo problema legato alla cittadinanza italiana o a visti d'ingrsso.

R.M. da Caracas

Voto:

Sono M.M., cittadina venezuelana e ora anche italiana dopo l'accoglienza favorevole di un processo presso il Tribunale di Roma in cui sono stata rappresentata dall'avvocato Francesco Boschetti. L'avvocato Boschetti mi ha offerto un servizio personalizzato di altissima qualità.

Durante l'intero processo mi sono sentita sicura e tranquilla perché è proactivo, chiaro, rapido e preciso nelle risposte. Se avessi bisogno di un altro servizio di immigrazione, senza nessun dubbio assumerei di nuovo l'avvocato Boschetti.

Soy M.M., ciudadana venezolana y ahora también italiana después del resultado favorable en un juicio en los Tribunales de Roma en el que fui representada por el abogado Francesco Boschetti. El abogado Boschetti me ofreció un servicio personalizado de la más alta calidad.

Durante todo el proceso me sentí segura y tranquila pues es proactivo y rápido, claro y preciso en sus respuestas. De necesitar otro servicio de inmigración, sin ninguna duda volvería a contratar al abogado Boschetti.

I am M.M., a Venezuelan citizen and now also Italian after the favorable result in a trial in the Courts of Rome in which I was represented by the lawyer Francesco Boschetti. Attorney Boschetti offered me a personalized service of the highest quality.

Throughout the entire process I felt reassured because he is proactive and fast, clear, and precise in his answers. Should I need another immigration service, I would definitely hire lawyer Boschetti again.

G. Z. residente a Forlì

Voto:

Ho contattato Avvocato Boschetti per la mia pratica di cittadinanza, avevo fatto la domanda nel marzo del 2015 fino al 2018 nessuna notifica nessun cambiamento sul portale del ministero del interno, ho fatto solecito dopo solecito nulla cambiava, cercando sul Internet ho trovato AVV. Boschetti ho letto gli recensioni della gente che lui gli aiutati gli ho scritto una mail e mi ha subito risposto ed è stato sempre disponibile,gentile,paziente grazie al Avv.Boschetti dopo né anche 6 mesi il decreto per la mia pratica di cittadinanza e stato firmato.

Grazie mille Avvocato Boschetti per la sua gentilezza ma soprattutto per la sua bravura.

A. da Monza Brianza

Voto:

Una mattina navigando su un sito Internet mi sono imbattuta in questo sito tutto per stranieri, ho visto un messaggio apparso in piccolo sulle pagine avv.per gli immigrati, già la scritta così mi piaceva, ho preso il numero di cellulare e la mail provando a chiamare non andava, allora ho scritto una mail. Se a chiamare ero un po’ titubante, quando ho visto la foto del profilo della mail devo dire che mi ha spirato fiducia.

Allora, quando a fine serata mi ha chiamato gli ho parlato più tranquillamente perché avendo visto la foto ero più serena a parlare con lui.

Insomma che dire, un grande avvocato con la G maiuscola,una persona alla mano e sopratutto disponibilissimo, che ti segue fino in fondo con parole gentili. Mi ha seguito due pratiche (andate a buon fine) ora sta facendo la terza, poi ci sarà la quarta. In tutto questo io sono stata una grande rompiscatole, ma lui è stato così paziente e professionale che mi assicurava sempre e mi tranquillizzava ogni volta.

Contattate lui e rimarrete molto soddisfatti come io e come tante altre persone.

Grazie mille avvocato Boschetti,

Un abbraccio a presto.

A. e E. da Milano

Voto:

Da più di dieci anni residenti in Italia, è arrivato anche il nostro fatidico momento: quello di richiedere la cittadinanza Italiana! A chi rivolgersi, a chi affidarsi nel caso di attese prolungate ma sopratutto, come fare a sollecitare dopo i due anni di elaborazione della pratica, in modo diretto e professionale?!

La risposta a tutte queste domande e unica: 
Avv.Francesco Boschetti !

Noi l'abbiamo trovato per caso sui motori di ricerca e ci siamo affidati a lui a occhi chiusi ma si è rivelato una persona molto affidabile, professionale e corretta! Mio marito è diventato cittadino italiano il 4 di ottobre e di seguito anche nostra figlia nata qui in Italia, e io lo diventerò a breve, con l'aiuto dello studio dell'avvocato! 

Grazie mille per tutto avvocato !
Con affetto A. e E. da Milano 

A. M. da Milano

Voto:

Buonasera avv. Francesco,
Quello che voglio dire a tutti quanti è di evitare i pregiudizi, quando mia figlia A. Y. ha detto che voleva mettere in mano la sua pratica di cittadinanza ad un avvocato di Roma io come madre ho detto a mia figlia che era troppo lontano e che magari forse l'avrebbe fregata, e con la distanza che c'è non avrebbe potuto fare nulla, lei subito mi ha detto che dalla foto sembra una brava persona e che l'avrebbe contatto per vedere, dopo che l'ha contattato mi ha detto che era un bravo avvocato proffessionale ed molto gentile.

Ed è veramente cosi perchè ora che a seguito anche la mia pratica devo dire che sono rimasta a bocca aperta per il lavoro svolto in cosi poco tempo, sempre con gentilezza ed pazienza.

Gente non guardate la distanza ovunque voi siate se volete un buon avvocato contattate lui FRANCESCO BOSCHETTI sono certa che rimanerete a bocca aperta come me.

Grazie di cuore per il grande lavoro svolto.

D.e M. E. da Reggio Emilia

Voto:

Gentile Avv. Francesco Boschetti,

Volevo ringraziarLa grandemente per la pratica di controllo espulsione e registrazione al SIS della mia ragazza costaricense che mentre ritornava in Costarica era stata fermata dalla polizia di dogana internazionale a Madrid con una presunta espulsione; grazie al suo aiuto in tempi brevi e con poca spesa abbiamo potuto controllare cosa effettivamente era successo e poter poi, dopo esito negativo sul registro SIS, acquistare il biglietto aereo per il rientro in Europa. Grazie davvero tanto!

Volevo caldamente consigliare la professionalità, rapidità e cortesia dell'Avvocato Branchetti a chiunque si trovi in vicende internazionali di poca chiarezza come la nostra.

D.

E. da Robecco Sul Naviglio

Voto:

La mia pratica di cittadinanza era ferma da un anno, lo stato della domanda era sempre lo stesso: “L’istruttoria è stata avviata....” Cercavo una soluzione per velocizzare la procedura e tutto mi sembrava molto difficile.

Ho conosciuto l’Avvocato Boschetti tramite Internet e l’ho contattato con e-mail. L’avvocato ha risposto subito ed ha proposto la pratica di sollecito.

Lui ha sollecitato più volte il Ministero, la Prefettura ed anche il Comune dove sono residente, perché, ad ogni step, i tempi di attesa erano più lunghi rispetto a quelli previsti dalla Legge. La mia pratica è stata seguita con grande professionalità e costante impegno fino all’esito positivo: sono diventata cittadina italiana! L’Avvocato è stato sempre disponibile e sollecito nel rispondere a tutte le domande e mi ha dato consigli utili.

Ringrazio l'avv. Boschetti di cuore di avermi aiutata. Lo consiglio a tutti gli stranieri che vogliono ottenere la cittadinanza italiana in 730 giorni.

I. da Comacchio

Voto:

Avevo bisogno di accelerare la mia pratica di cittadinanza che ancora non sono passati i famosi 730 giorni. Ho iniziato a fare qualche ricerca per trovare un bravo Avvocato in grado di aiutarmi e così navigando in mezzo ai forum dedicati a cittadinanza per stranieri sono riuscito ad arrivare al nome del Avvocato Francesco Boschetti consigliato da molti membri.

Ho deciso di contattarlo telefonicamente spiegando la mia posizione e subito da questo momento mi ha trasmesso fiducia e rassicurazione. Dal giorno successivo dopo aver preparato e spedito la mia documentazione l'Avvocato ha subito iniziato con la prima pratica sollecito. E così è stato sempre presente e disponibile per altri solleciti mano mano mentre cambiava lo stato pratica, e ci siamo tenuti sempre aggiornati.

Consiglierei fortemente l'Avvocato Francesco Boschetti a tutti coloro che vorrebbero accelerare la loro pratica cittadinanza e coloro che hanno bisogno di supporto riguardo il tema cittadinanza. Troverete una persona disponibile, professionale, gentile e con molta esperienza nel settore.

Grazie di cuore Avvocato Francesco.

M. da Milano

Voto:

Ho contatto l'avvocato Boschetti, per la mia pratica di cittadinanza.

La sua disponibilità immediata al telefono mi ha messo subito a mio agio, oltre alla sua professionalità nell'indicarmi il percorso più idoneo alla mia situazione e senza dimenticare la celerità con cui ha trattato la mia pratica.

Per questi motivi posso solo consigliare vivamente la collaborazione con l'avvocato.

O. da Francoforte sul Meno

Voto:

Anche se sono passati 2 anni e qualche mese dopo aver applicato per la cittadinanza italiana per matrimonio, lo stato della mia domanda non cambiava. Cercavo una soluzione per sollecitare la procedura. Ho contattato Avv. Francesco Boschetti sul website dell’avvocato.

Grazie al suo disciplinato e sistematico lavoro solo 10 giorni dopo, mi sono stata informata dal ministero dell’interno che il decreto per la mia cittadinanza e’ stato firmato. Durante questo processo Avv. Boschetti era sempre disponibile, anche fuori delle ore di lavoro. Lui ha risposto tutte le mie domande in dettaglio. La sua serieta’ e veloce follow-up ci ha portato grande successo. Fino all’ultimo step mi ha sostenuta professionalmente.

Gentile Avv. Boschetti la ringrazio di nuovo particolarmente per la sua gentilezza, flessibilita e la fiducia che mi ha dato. Era un privilegio per me averLa come il mio avvocato.

Senza pensarci due volte consiglerei Avv. Francesco Boschetti a tutti quelli che hanno bisogno l’aiuto sulle questioni d’immigrazione e cittadinanza.
Scrivici una email per spiegare il tuo caso