Sono cittadino italiano. Mio fratello può rimanere in Italia ottenendo un permesso di soggiorno?
Quando un cittadino straniero acquisisce la cittadinanza italiana, i suoi parenti fino al secondo grado – ad esempio fratelli o sorelle – purchè conviventi con lui, possono richiedere e ottenere un permesso di soggiorno per motivi familiari.
La domanda, da presentare in Questura, deve essere corredata dalla documentazione attestante il grado di parentela e l’effettiva coabitazione con il cittadino italiano.
Un permesso di soggiorno ottenuto sul presupposto indicato garantisce al cittadino straniero la possibilità di svolgere attività lavorativa e di usufruire di assistenza sanitaria.
Ottenere un permesso di soggiorno per il fratello di un italiano
Il medesimo, dunque, munito di regolare titolo per soggiornare sul territorio, si domanderà come richiedere la cittadinanza italiana.
Ad esclusione della richiesta di cittadinanza per ius sanguinis Italia - che è da considerare la modalità primaria per ottenere lo status civitatis, in quanto la cittadinanza si trasmette per sangue, cioè dagli ascendenti ai figli, purchè non vi sia mai stata una rinuncia alla cittadinanza da parte degli avi italiani - dei modi alternativi per diventare italiano sono la richiesta cittadinanza per matrimonio o per residenza.
Nel primo caso, il cittadino straniero coniugato con un cittadino italiano, trascorsi dal matrimonio due anni (o 1 anno in presenza di figli) di regolare soggiorno con il coniuge nel territorio, potrà inoltrare telematicamente l’istanza di concessione della cittadinanza mediante il portale del Ministero dell’Interno.
Nel corso del procedimento, il cui termine di conclusione è attualmente di 48 mesi dalla data di presentazione della richiesta, l’amministrazione effettuerà una disamina della posizione del richiedente e verificherà la permanenza del vincolo matrimoniale fino alla data di rilascio del decreto.
La procedura amministrativa avviata a seguito di richiesta cittadinanza per matrimonio è di solito più snella rispetto a quella che si svolge nel caso in cui la cittadinanza sia stata richiesta per residenza.
In tale ipotesi, difatti, l’amministrazione dovrà anche verificare la produzione - da parte del richiedente - di redditi sufficienti nel triennio precedente la domanda, nonchè nel corso dell’intero procedimento. Molto approfondita sarà, inoltre, l’indagine da effettuare in relazione alla situazione penale dell’aspirante cittadino.
Quanto a una possibilità alternativa per lo straniero di soggiornare regolarmente in Italia ottenendo un permesso, si può considerare l’ipotesi di ingresso per lavoro in casi particolari.
Il Testo Unico dell’immigrazione disciplina questa fattispecie, disponendo che al di fuori delle quote stabilite ogni anno dal “decreto flussi”, possano fare ingresso in Italia lavoratori appartenenti a categorie specifiche, dettagliatamente elencate dall’art. 27 del D.lgs n. 286/98.
Il nulla aosta all’ingresso del lavoratore straniero dovrà essere richiesto dal datore di lavoro in Italia presso lo Sportello Unico competente per territorio.
Ottenuto tale documento, il lavoratore dovrà richiedere un visto d’ingresso presso la rappresentanza consolare Italiana nel paese di provenienza e, successivamente, entro 8 giorni dall’arrivo in Italia, dovrà recarsi con il proprio datore di lavoro presso lo Sportello Unico per sottoscrivere il contratto di soggiorno e richiedere un permesso di soggiorno per lavoro.
