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Trasferirsi senza lavoro. Quali sono i requisiti per rimanere in Italia?

Il soggiorno regolare e stabile in Italia per uno straniero, ad oggi, è possibile in differenti ipotesi, disciplinate dettagliatamente dalla normativa vigente. Se in generale lo straniero, per avere un permesso di soggiorno, deve svolgere attività lavorativa per poter produrre un reddito e non essere un soggetto a carico dello Stato italiano, vi sono tuttavia delle fattispecie che non richiedono il requisito del lavoro.

Innanzitutto, è consentito rimanere in Italia ottenendo un permesso di soggiorno per residenza elettiva. Qui, anzi, si richiede espressamente che lo straniero possa dimostrare di auto-mantenersi senza dover lavorare. Il visto e permesso di soggiorno per residenza elettiva sono incompatibili con lo svolgimento di attività lavorativa, tanto dipendente quanto autonoma.

  Tale tipologia di permesso, più precisamente, è rilasciata qualora il cittadino straniero dimostri di essere titolare di risorse economiche che gli consentano di vivere in Italia senza dover lavorare (quali proprietà immobiliari, pensioni, vitalizi, proventi derivanti da attività economiche ecc) e di avere un’idonea abitazione da eleggere a residenza.

Il permesso di soggiorno per residenza elettiva può essere rilasciato anche in sede di conversione di un precedente permesso di soggiorno (per lavoro, per motivi familiari ecc.) qualora il cittadino straniero in possesso di detto permesso diventi titolare di una pensione, di un vitalizio o di rendite e non abbia più bisogno di lavorare.

In aggiunta all'ipotesi del permesso di soggiorno per residenza elettiva, è possibile soggiornare in Italia senza svolgere attività lavorativa nei casi in cui lo straniero è coniuge o familiare stretto di un cittadino italiano (o di altro Stato membro dell'Unione Europea). Il cittadino straniero coniugato con un italiano (o un altro familiare stretto, come un figlio, ad esempio) può quindi soggiornare liberamente in Italia senza necessità di lavorare, poiché egli "utilizzerebbe" i redditi del familiare italiano (o europeo) per dimostrare di non essere un onere a carico dello Stato.

Lo straniero-coniuge di cittadino italiano, inoltre, potrà presentare la richiesta di cittadinanza italiana dopo un certo periodo di residenza in Italia a partire dalla data del matrimonio (due anni, che si riducono della metà in presenza di figli) senza necessità di documentare la propria posizione reddituale.

Per l’aspirante cittadino che si chiede cosa serve per avere la cittadinanza italiana, dunque, considerate le differenti ipotesi previste dalla legge, nonché i diversi requisiti di volta in volta necessari per presentare la domanda, può essere vantaggioso rivolgersi a uno studio specializzato in materia di immigrazione, al fine di non incorrere in errori e avviare correttamente la procedura.

 

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