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Conosci i requisiti per vivere stabilmente in Italia? La parola all’esperto.

Ottenere la cittadinanza italiana è senza dubbio la soluzione migliore per lo straniero che intende soggiornare in Italia stabilmente, senza alcun rischio e in piena legalità.

Il cittadino straniero che abbia gli avi italiani può effettuare la richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana ius sanguinis, cioè dimostrando la linea di sangue; la cittadinanza, difatti, si trasmette dai genitori italiani ai figli, a prescindere dal luogo di nascita di questi ultimi. 

Va, tuttavia, effettuata una distinzione tra il riconoscimento della cittadinanza ius sanguinis per via paterna o per via materna.

Nel primo caso, quando parliamo di avi italiani emigrati all'estero, è sufficiente per il richiedente provare che il suo dante causa non si è mai naturalizzato straniero, almeno fino alla nascita dei discendenti, e che nessuno della linea abbia mai rinunciato alla cittadinanza italiana. 

L’amministrazione, in tale ipotesi, non contesta il diritto. Pertanto il Consolato di riferimento del richiedente, se la domanda viene presentata all’estero, oppure il Comune di residenza, in caso di avvio del procedimento in Italia, riconosceranno la cittadinanza se la discendenza è comprovata dalla documentazione dello stato civile, tradotta e apostillata (o legalizzata).

Diversamente, in caso di domanda di cittadinanza ius sanguinis per via materna, cioè se nella linea familiare è presente una donna che abbia avuto figli prima del 1948, è necessario ricorrere all’autorità giudiziaria italiana per vedersi riconoscere il diritto, in quanto l'amministrazione applica gli effetti delle due note sentenze della Corte Costituzionale del 1975 e del 1983 solo per le posizioni successive all'entrata in vigore della Costituzione, ovvero dal 1° gennaio 1948 in poi.

Nel caso di richiesta della cittadinanza per residenza requisiti fondamentali sono un periodo ininterrotto e continuativo di soggiorno legale sul territorio italiano, (si prende in considerazione la data di effettiva iscrizione all’anagrafe da parte dello straniero per calcolare il momento a partire dal quale si può presentare la domanda), l’esistenza di redditi sufficienti in base al parametro stabilito dalla legge per l’esenzione dalla partecipazione alle spese sanitarie e l’assenza di precedenti penali in Italia e in ogni altro paese.

La procedura di concessione della cittadinanza per residenza è piuttosto articolata e prevede lo svolgimento di due fasi differenti, la prima innanzi alla prefettura competente, la seconda presso il Ministero dell’Interno.

Un’ulteriore modalità per ottenere la cittadinanza è sposare un cittadino italiano.

I documenti per la cittadinanza italiana per matrimonio sono in parte i medesimi che si presentano quando si chiede la cittadinanza per residenza, adozione ecc., ovvero il certificato di nascita, il certificato penale del paese d’origine, (se necessario legalizzati e tradotti per l’uso in Italia), l’attestazione di conoscenza della lingua italiana a un livello B1, e ovviamente il certificato di matrimonio con cittadino italiano.

In tutti i casi sopra elencati rivolgersi a un legale esperto nella materia dell’immigrazione è fondamentale per lo straniero che si chiede cosa serve per avere la cittadinanza italiana, in quanto ciò permette al richiedente di non incorrere in errori o omissioni che potrebbero pregiudicare irrimediabilmente l’esito della sua domanda o determinare un inutile allungamento dei tempi.

 

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