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Quanto costa fare solleciti per ottenere la cittadinanza in Italia?

La richiesta di concessione della cittadinanza a partire dall’anno 2015 può essere effettuata esclusivamente in via telematica.

All’istanza inviata mediante il portale del Ministero dell’Interno devono essere allegati i documenti necessari per la cittadinanza italiana, che variano a seconda dei requisiti sulla base dei quali si procede alla domanda.

Il beneficio dello status civitatis, difatti, può essere richiesto in diversi casi, quali, tra i vari, la residenza ininterrotta e continuativa in Italia per un certo numero di anni, il matrimonio con un cittadino italiano, l’adozione da parte di un italiano. Lo ius sanguinis Italia è la modalità primaria, nell'ordinamento italiano, di acquisizione della cittadinanza, che avviene per il fatto della nascita da un genitore italiano o qualora vi sia un ascendente in possesso della cittadinanza.

Nella domanda online i richiedenti devono inserire obbligatoriamente il certificato di nascita e il certificato penale del paese d’origine, unitamente a documenti specifici a seconda dei diversi requisiti su cui procedono.

È fondamentale che i documenti necessari per la cittadinanza italiana siano completi e correttamente formati, per evitare il rischio che l’istanza telematica sia dichiarata inammissibile e rigettata.

La consultazione pratica cittadinanza, mediante l’accesso alla propria area personale, consente all’utente di prendere visione delle eventuali comunicazioni inviate dall’Amministrazione e di tenere sotto controllo lo stato della domanda, monitorando la procedura dall’inizio fino alla sua conclusione.

Considerati sia l’elevato numero di richieste presentate ogni anno che l’arretrato accumulato dalla P.A. è frequente che i tempi previsti dalla legge per portare a termine il procedimento non vengano rispettati, con la conseguenza che il richiedente si trovi a dovere attendere anche diversi anni in più rispetto a quanto previsto per legge per ottenere la cittadinanza.

Per tale ragione, allo scopo di cercare di velocizzare il procedimento, è possibile intervenire mediante un’attività di sollecito della pratica, da svolgersi mediante l’invio di frequenti comunicazioni all’amministrazione volte a fare presente il ritardo subito dal richiedente nonché contenenti richieste di informazioni sullo stato effettivo della domanda.

Trascorso il termine di legge stabilito ad oggi in 48 mesi dalla data di presentazione dell’istanza, invece, il richiedente potrà inviare una diffida ad adempiere cittadinanza all’Amministrazione, che ha violato l’obbligo di concludere la procedura e contro il cui il silenzio - inadempimento si potrà altresì agire ricorrendo al Tribunale Amministrativo Regionale, per ottenere finalmente una decisione definitiva.

 

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