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Sono efficaci le lettere di sollecito standard copiate dai forum online per gli stranieri?

Grazie a un nutrito scambio di notizie e di informazioni, soprattutto online, gran parte degli stranieri che richiedono la cittadinanza italiana sono oggi al corrente che il termine per la conclusione del procedimento è di 730 giorni.

In linea di massima è quindi risaputo che la legge assegna all’Amministrazione un termine preciso per decidere la domanda di cittadinanza.

Trattasi di un termine perentorio, dalla cui violazione, appunto viene a configurarsi un’ipotesi di “silenzio” amministrativo, che l’istante ha la possibilità di impugnare con il ricorso al Tar del Lazio, o contro cui può opporsi in via stragiudiziale con una pratica di sollecito, al fine di ottenere un provvedimento espresso sulla propria domanda il prima possibile. 

Cosa accade, nella realtà, con i 730 giorni? Tale termine, salve rare eccezioni, non viene mai rispettato spontaneamente dall’amministrazione, essenzialmente a causa del grandissimo numero di domande di cittadinanza italiana degli stranieri, che da statistiche ufficiali sono in crescente aumento ogni anno.

Come fare a capire se sono efficaci le lettere di sollecito standard copiate dai forum online per gli stranieri?

Importantissimo, allora, è che l’aspirante cittadino partecipi attivamente al procedimento, il prima possibile, affinché la sua pratica non accumuli ritardi in alcuna delle sue fasi.

Per velocizzare una pratica di cittadinanza, tuttavia, non è sufficiente entrare in un forum di stranieri e fare un copia e incolla di una lettera di sollecito, o di diffida, che in quanto generica e standardizzata potrebbe essere scritta da chiunque.

Di queste lettere Prefettura e Ministero ne ricevono a valanghe tutti i giorni. Sono formulari generici che possono essere utilizzati tanto per Tizio quanto per Caio.

Scrivere, infatti, che “l’art. 3 del D.P.R. 362/1994 prevede il termine di 730 giorni per la conclusione dei procedimenti aventi ad oggetto la concessione della cittadinanza italiana, e poiché tale termine è trascorso SI DIFFIDA… ecc. ecc.” non ha nulla di originale: un testo del genere potrebbe essere condiviso da tutte le migliaia e migliaia di stranieri la cui domanda non è stata decisa entro il termine di 730 giorni.

Il nostro obiettivo fondamentale, allora, è evidenziare la situazione specifica e individuale del singolo cliente: il nostro sollecito per Tizio è molto differente dal nostro sollecito per Caio.

Ma caratterizzare la lettera di sollecito, seppur necessario, non è sufficiente.

Per sollecitare in modo efficace la pratica di cittadinanza è anche essenziale che l’autore della lettera di sollecito o diffida abbia anche un’adeguata conoscenza delle norme sul procedimento amministrativo.

Cosa significa che “si è in attesa dei pareri necessari?” Quali sono questi pareri? Che funzione hanno? Chi li rilascia? C’è un termine per il rilascio? Si può partecipare attivamente al procedimento, “cooperando” in qualche modo con i pubblici uffici? Le risposte non sono nella disponibilità di chiunque.

Altrettanto importante è essere preparati sulle norme che regolano la responsabilità civile e disciplinare dei pubblici funzionari in caso di ritardo nella conclusione del procedimento amministrativo.

Cos’è il “danno da ritardo”? A cosa va incontro il responsabile del procedimento se, colposamente, non conclude il procedimento entro il termine previsto dalla legge? Esiste un’organo che abbia il potere di vigilare sull’operato dell'amministrazione inadempiente?

E’ evidente, quindi, come il copia e incolla di un modello di diffida o sollecito preso da un forum per stranieri (salvo puri colpi di fortuna) non sia una strategia in grado di sbloccare una pratica di cittadinanza “dimenticata”.

L’avvocato dovrebbe garantire una personalizzazione dei suoi atti di sollecito, attraverso lo studio e l’analisi della situazione specifica e individuale del singolo cliente, oltre che una preparazione a 360 gradi sul diritto dell’immigrazione, la cittadinanza e il procedimento amministrativo.

 

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