Accolto ricorso avverso il diniego della cittadinanza italiana per precedenti penali
Il TAR Lazio accoglie il ricorso: la messa alla prova conclusa positivamente non può essere ignorata nel procedimento di cittadinanza
La recente sentenza emessa dal Tar del Lazio il 25 ottobre 2024, in un caso dello Studio Legale Boschetti, segna un'importante vittoria nel campo del diritto dell'immigrazione, confermando ancora una volta l'importanza di una difesa tecnica specializzata nelle procedure di cittadinanza italiana.
Lo Studio Legale Boschetti, che da oltre 15 anni assiste cittadini stranieri nelle procedure di immigrazione e cittadinanza, ha ottenuto l'annullamento di un provvedimento di diniego della cittadinanza italiana che si basava su una valutazione incompleta della situazione penale del richiedente.
Il caso in dettaglio
Il Ministero dell'Interno aveva negato la cittadinanza italiana al nostro cliente A.R. (indichiamo solo le iniziali per motivi di riservatezza), di nazionalità pakistana per un fatto risalente al 2012, quando egli aveva appena raggiunto la maggiore età. Si trattava di un episodio di ricettazione di un telefono cellulare (art. 648 c.p.), per il quale l'interessato aveva beneficiato dell'istituto della messa alla prova, concludendola con esito positivo e ottenendo l'estinzione del reato.
L'errore dell'amministrazione
Il punto cruciale della sentenza riguarda proprio la mancata considerazione, da parte del Ministero, dell'esito positivo della messa alla prova e della conseguente estinzione del reato. L'amministrazione si era limitata a citare genericamente l'esistenza di un procedimento penale, senza valutarne l'evoluzione e l'esito finale favorevole al richiedente.
I principi affermati dal TAR
La sentenza ribadisce alcuni principi fondamentali:
- L'amministrazione gode sì di ampia discrezionalità nel concedere la cittadinanza, ma deve esercitare questo potere in modo ragionevole e motivato
- La valutazione deve essere attuale e completa, non può basarsi su elementi parziali o superati
- Non è sufficiente la mera esistenza di una notizia di reato per motivare il diniego, soprattutto quando il procedimento si è concluso positivamente
- L'istruttoria deve essere completa e la motivazione del provvedimento deve dare conto di tutti gli elementi rilevanti
L'importanza di una difesa specializzata
Questa sentenza dimostra quanto sia cruciale affidarsi a professionisti specializzati nel contenzioso amministrativo in materia di immigrazione. Lo Studio Legale Boschetti, grazie alla sua esperienza pluridecennale, ha saputo individuare i punti deboli del provvedimento e costruire una strategia difensiva efficace.
Le conseguenze pratiche
Il Ministero dovrà ora riesaminare la domanda di cittadinanza tenendo conto di tutti gli elementi, incluso l'esito positivo della messa alla prova e l'estinzione del reato, arrivando, presumibilmente, a concedere la cittadinanza italiana al nostro cliente. Questo precedente, che di certo non è isolato, avendo lo Studio una ricca casistica di procedimenti simili, è importante per qualsiasi caso in cui esistano precedenti penali seguiti da percorsi di riabilitazione o estinzione del reato.
Come possiamo aiutarti
Se hai ricevuto un diniego della cittadinanza italiana, o se stai pensando di presentare domanda ma hai dei precedenti penali, il nostro Studio può:
- Valutare la tua situazione specifica
- Identificare eventuali vizi nel provvedimento di diniego
- Preparare e gestire il ricorso al TAR
- Assisterti in tutto l'iter procedurale
La nostra esperienza nel contenzioso amministrativo in materia di immigrazione, unita alla profonda conoscenza delle dinamiche ministeriali, ci permette di offrire un'assistenza completa e specializzata.
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