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Articoli Cittadinanza Italiana

La cittadinanza italiana può considerarsi l’ultimo tassello del percorso di integrazione dello straniero in Italia, che inizia con il rilascio del permesso di soggiorno e ha il più delle volte, come tappa intermedia, l’acquisto dello status di soggiornante di lungo periodo.

Selezioniamo gli articoli e le tematiche di maggiore rilevanza in tema di cittadinanza italiana, con il proposito di tenere informati i nostri utenti sui percorsi amministrativi e giudiziari che portano ad ottenere questo importante beneficio.

Analizziamo anche fattispecie molto particolari, prendendo spunto dalla ricca casistica che ci viene sottoposta ogni giorno nell’esercizio della professione. In questo modo, cerchiamo di aiutare quegli utenti che difficilmente, sul web, trovano risposte ai loro problemi “di nicchia”. 

 


I diritti di un Brasiliano in italia. Timori e giudizi

Il Brasile è uno dei Paesi in cui più si sono concentrate le grandi migrazioni dall’Italia nel Diciannovesimo Secolo. Successivamente all’abolizione della schiavitù, gli italiani si sono sposati in massa nel Sud America per lavorare nella coltivazione dei campi liberati. Ne consegue che oggi, soprattutto in alcuni Stati, come ad esempio San Paolo, è altissima la concentrazione di persone di sangue italiano, che, in quanto tali, si interessano al tema dello ius sanguinis Italia. I discendenti di italiani emigrati in Brasile devono analizzare attentamente il proprio albero genealogico, per comprendere se rientrano in un caso di cidadania italiana materna oppure di cidadania italiana paterna.

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Sono discendente di un italiano, ma sono nato e cresciuto in Brasile. Cosa devo fare per ottenere la cittadinanza?

Chi nasce in Brasile da cittadino di sangue italiano presenta due stati di cittadinanza differenti e paralleli: la cittadinanza brasiliana, ius soli, e la cittadinanza italiana, jure sanguinis. Ma la cittadinanza italiana deve essere accertata. Il discendente di sangue italiano deve presentare la domanda per la cittadinanza italiana, allegando i certificati dello stato civile (nascita e matrimonio, debitamente tradotti e apostillati) che attestano la discendenza in linea retta dall’avo italiano. Ricordiamo che la domanda per conseguircidadania italiana può essere presentata esclusivamente dal discendente in linea retta, cioè di sangue, mentre il coniuge non ha alcun diritto nel relativo procedimento, potendo egli richiedere la cittadinanza solo in un momento successivo, cioè per naturalizzazione, tramite la domanda di cittadinanza per...

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Cittadinanza la possiamo ottenere o per matrimonio o per residenza: quali sono le regole?

Il riconoscimento e la concessione della cittadinanza italiana a stranieri avvengono nell'ambito delle norme della legge 5 febbraio 1992 n. 91, la quale prevede come principio cardine della materia lo ius sanguinis, e, in secondo luogo, la possibilità per gli stranieri di naturalizzarsi italiani in presenza di determinati requisiti. In primo luogo, lo straniero può presentare richiesta di cittadinanza per matrimonio. L'istanza presuppone, per l'appunto, che il richiedente sia coniugato con cittadino italiano. Ricordiamo che il matrimonio deve essere valido ed efficace non solo all'atto della presentazione della domanda, ma fino alla conclusione del procedimento, ovvero alla data di adozione del decreto che conferisce la cittadinanza italiana. Non deve essere intervenuto quindi il divorzio, né la separazione tra i coniugi, neppure di f...

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Quali sono le regole per abitare stabilmente in Italia?

Lo straniero che voglia soggiornare regolarmente e continuativamente in Italia ha diverse possibilità da prendere in considerazione. Indubbiamente, l’ottenimento dello status di cittadino garantisce tutele e diritti - civili, politici e sociali - di ampiezza maggiore rispetto a qualsiasi titolo di soggiorno per stranieri in Italia; per tale ragione è fondamentale sapere cosa serve per avere la cittadinanza italiana. I requisiti richiesti variano a seconda che si presenti la domanda di cittadinanza italiana per matrimonio, per residenza o ius sanguinis; in quest’ultimo caso elemento cardine è la discendenza in linea retta da un avo italiano che non abbia perso o rinunciato alla cittadinanza anche in caso di emigrazione all’estero.

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Nasco in Brasile e lavoro in Italia. Posso chiedere la cittadinanza?

Il discendente di sangue italiano nato in Brasile ha doppia cittadinanza: quella brasiliana, iure soli, e la cidadania italiana, iure sanguinis. Egli ha quindi possibilità di vedersi riconoscere la cittadinanza italiana iure sanguinis, attravero un percorso che può essere amministrativo o giudiziale a seconda dei casi. Ovvero, se la discendenza è in linea maschile, e si tratta quindi di cidadania italiana per via paterna, la cittadinanza può richiedersi con un'istanza amministrativa, da presentarsi dinanzi al Consolato italiano, se l'interessato risiede all'estero, oppure al Comune, se egli risiede in Italia. Se invece l'albero familiare presenta una donna il cui figlio è nato prima del 1948, ovvero prima dell'entrata in vigore della Costituzione italiana, si è allora davanti a un caso di cidadania italiana per via materna, e quindi...

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Sono stato adottato da cittadino italiano: posso diventare cittadino italiano?

Ai sensi dell’art. 9, comma 1, lettera, b), la cittadinanza può essere concessa allo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano  che risiede legalmente nel territorio della Repubblica da almenocinque anni successivamente alla adozione.Si tratta di una delle ipotesi di naturalizzazione su base volontaria, per le quali è richiesta la dimostrazione di redditi sufficienti a che lo straniero non debba considerarsi un carico sociale per lo Stato, nonché di una posizione giudiziaria pulita. Alla cittadinanza per naturalizzazione si contrappone lo ius sanguinis Italia, che è il principio su cui si fonda l’ordinamento giuridico italiano in materia di cittadinanza.Ai sensi dell’art. 1 della suddetta legge, infatti, è cittadino italiano il figlio di padre o madri cittadini.Per lo straniero di sangue italiano interessato a capire come...

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Le regole da sapere per entrare in Italia se sei straniero. Ecco cosa fare

Esiste un percorso ideale dello straniero che sceglie di vivere stabilmente in Italia. Questo percorso inizia con l'ingresso, forse la tappa più complicata. Sappiamo, infatti, che da molti anni i Governi emanano decreti flussi che consentono l'ingresso per fattispecie molto complesse e alla portata di pochi (ad es. per gli stranieri che intendano avviare start-up innovative), dunque la normale colf, o lo straniero che intende entrare legalmente in Italia per svolgere attività di lavoro (autonomo o subordinato), di fatto non riesce a vedere soddisfatta la sua aspettativa. Per gli stranieri che però riescono a ottenere il visto d'ingresso il successivo passo è l'ottenimento del permesso di soggiorno (rilasciato per il medesimo titolo: es., al visto per studio corrisponde il permesso di soggiorno per studio). Con il permesso di soggiorno...

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Come affrontare la burocrazia in Italia. I primi passi per gli stranieri

La burocrazia è uno scoglio a cui gli stranieri debbono abituarsi ben presto, sin dal primo ingresso in Italia. La richiesta del visto tramite l'Ambasciata, con allegazione di una ricca documentazione indispensabile per vedere accolta la propria istanza; l'ingresso e la richiesta, entro i seguenti 8 giorni, del permesso di soggiorno, cui seguono i rilevamenti dattiloscopici (le c.d. impronte digitali), più la domanda di iscrizione anagrafica, con relativi controlli dei vigili urbani. Questi sono soltanto esempi. Altro modello conosciuto di burocrazia è quello che investe la domanda per la cittadinanza italiana. Il richiedente, per poter presentare la domanda, non solo deve raccogliere una serie di documenti attestanti il possesso dei requisiti di legge, ma deve anche allegarli all'interno di un modulo di domanda telematico sul portale...

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Conosci i requisiti per vivere stabilmente in Italia? La parola all’esperto.

Ottenere la cittadinanza italiana è senza dubbio la soluzione migliore per lo straniero che intende soggiornare in Italia stabilmente, senza alcun rischio e in piena legalità. Il cittadino straniero che abbia gli avi italiani può effettuare la richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana ius sanguinis, cioè dimostrando la linea di sangue; la cittadinanza, difatti, si trasmette dai genitori italiani ai figli, a prescindere dal luogo di nascita di questi ultimi.  Va, tuttavia, effettuata una distinzione tra il riconoscimento della cittadinanza ius sanguinis per via paterna o per via materna.

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Sono cittadino italiano. Mio fratello può rimanere in Italia ottenendo un permesso di soggiorno?

Quando un cittadino straniero acquisisce la cittadinanza italiana, i suoi parenti fino al secondo grado – ad esempio fratelli o sorelle – purchè conviventi con lui, possono richiedere e ottenere un permesso di soggiorno per motivi familiari. La domanda, da presentare in Questura, deve essere corredata dalla documentazione attestante il grado di parentela e l’effettiva coabitazione con il cittadino italiano. Un permesso di soggiorno ottenuto sul presupposto indicato garantisce al cittadino straniero la possibilità di svolgere attività lavorativa e di usufruire di assistenza sanitaria. 

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Il Brasile in Italia. Boom di immigrati negli ultimi anni: cosa fare per poter vivere nel nostro paese

Negli ultimi anni un numero sempre crescente di cittadini di nazionalità brasiliana si informano per avere la cittadinanza italiana, tramite il riconoscimento iure sanguinis, che può avvenire a seconda dei casi in via amministrativa o giudiziale. L'ipotesi giudiziale è più comunemente nota come cidadania italiana materna, ovvero riguarda quei casi in cui nell'albero genealogico della famiglia è presente una donna, il cui figlio è nato prima del 1948, quando cioè la donna non poteva trasmettere la cittadinanza alla prole.

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Quando uno straniero non è più clandestino?

L’ingresso e la permanenza regolare in Italia da parte di uno straniero sono disciplinati dettagliatamente dalla normativa in materia di immigrazione, che stabilisce le modalità per soggiornare legalmente nel territorio dello Stato. Per un cittadino straniero che abbia maturato i requisiti necessari è quindi importante sapere come si richiede la cittadinanza italiana. La domanda deve essere presentata online mediante il portale del Ministero dell’Interno, compilando un modulo telematico e allegando la documentazione occorrente in base al differente presupposto su cui si procede alla richiesta (residenza in Italia, matrimonio con cittadino italiano, adozione ecc.).

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Dal Brasile all’Italia grazie ai nonni di Torino: come velocizzare cittadinanza e residenza.

Lo jure sanguinis è il principio cardine su cui si fonda la legge italiana che disciplina la materia della cittadinanza. All'art. 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, è espressamente stabilito che è cittadino italiano il figlio di padre o madre cittadini. Se anche alla data odierna, ottobre 2019, il Governo continua a portare avanti riforme sullo ius soli e lo ius culturae, è innegabile che la tradizione italiana in materia di cittadinanza si fonda sullo ius sanguinis e che tale realtà difficilmente potrà essere sovvertita.

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La differenza tra ottenere il permesso di soggiorno e la cittadinanza in Italia. Un aiuto per i cittadini stranieri che decidono di trasferirsi

La domanda per la cittadinanza italiana per stranieri in Italia può essere presentata, nei casi di naturalizzazione, solo dopo aver maturato un periodo preciso di residenza anagrafica. Il periodo generale è 10 anni (leggera f, art. 9, legge n. 91/1992), ma esso varia in relazione alle singole fattispecie (ad es. 4 anni per i cittadini dell'Unione, 5 anni per chi è stato adottato da cittadino italiano). Diverso è il caso del coniuge di cittadino italiano. Qui, tra i requisiti per la cittadinanza per matrimonio vi è il possesso della residenza, successiva al matrimonio stesso, per almeno 2 anni (termine dimezzato se la coppia ha figli).

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Trasferirsi senza lavoro. Quali sono i requisiti per rimanere in Italia?

Il soggiorno regolare e stabile in Italia per uno straniero, ad oggi, è possibile in differenti ipotesi, disciplinate dettagliatamente dalla normativa vigente. Se in generale lo straniero, per avere un permesso di soggiorno, deve svolgere attività lavorativa per poter produrre un reddito e non essere un soggetto a carico dello Stato italiano, vi sono tuttavia delle fattispecie che non richiedono il requisito del lavoro. Innanzitutto, è consentito rimanere in Italia ottenendo un permesso di soggiorno per residenza elettiva. Qui, anzi, si richiede espressamente che lo straniero possa dimostrare di auto-mantenersi senza dover lavorare. Il visto e permesso di soggiorno per residenza elettiva sono incompatibili con lo svolgimento di attività lavorativa, tanto dipendente quanto autonoma.

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Nasco in Brasile, ma i miei bisnonni sono italiani. Posso avere anch’io la cittadinanza o il permesso per stare in Italia?

Le grandi correnti migratorie che hanno interessato l'Italia nella seconda metà dell'Ottocento fanno sì che oggi molti discendenti di sangue italiano, anche di terza o quarta generazione, richiedono la cittadinanza italiana ius sanguinis. Cosa serve per avere la cittadinanza italiana è la prima domanda da porsi. Anzitutto, bisogna essere discendenti da cittadino italiano, ossia di una persona nata in Italia da genitori italiani (o meglio, da padre italiano, perché trattandosi in genere di nascite avvenute nella seconda metà dell'Ottocento o primi anni del Novecento, le normative di riferimento prevedevano che solo il padre trasmetteva alla prole la cittadinanza italiana ius sanguinis).

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Non riesco a ottenere la cittadinanza e non ne comprendo i motivi. A chi rivolgersi?

La richiesta di cittadinanza italiana per stranieri è una questione di primaria importanza e se ne comprendono le ragioni, solo assistendo agli attuali dibattiti politici in cui si discute dell'integrazione degli stranieri in Italia, a cominciare dalle proposte di istituzione della cittadinanza ius culturae. Molte volte gli stranieri hanno presentato la domanda ma, dopo anni, a volte anche oltre il termine di legge, si vedono recapitare il preavviso di diniego cittadinanza. I problemi per gli aspiranti cittadini sono quindi due: prima di tutto, verificare se si possiedono i requisiti e comprendere come si richiede la cittadinanza italiana; in secondo luogo, seguire lo svolgimento del procedimento amministrativo - la fase della consultazione pratica cittadinanza - e fare in modo che lo stesso duri il minor tempo possibile. L'esito del...

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I discendenti di italiani possono richiedere il permesso per lavorare in Italia?

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2019, c.d. “decreto flussi”, prevede importanti privilegi per i discendenti di avi italiani. Ricordiamo preliminarmente che lo ius sanguinis in Italia rappresenta il criterio primario e indiscusso della trasmissione della cittadinanza: è italiano il figlio di padre o madre cittadini. Il tema dello ius sanguinis in Italia è trattato principalmente in relazione all’acquisto della cittadinanza italiana, ma se parliamo del decreto flussi l’obiettivo del discendente di sangue italiano diventa più ristretto e specifico, e consiste nell’ottenere un permesso di soggiorno per poter lavorare in Italia. C’è anche da dire che i temi della cittadinanza e del permesso di soggiorno per lavoro possono incontrarsi e connettersi, nel senso che il discendente di avo italiano che ha...

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Come fare ad ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana in seguito al matrimonio nonostante l'entrata in vigore del Decreto Sicurezza?

Lo Studio ha patrocinato con successo un ricorso al Tribunale di Roma nel caso di una cittadina straniera coniugata con cittadino italiano che, nel 2015, aveva presentato domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana per matrimonio senza ottenere il provvedimento nei termini di legge. Ma facciamo un passo indietro per consentire una migliore comprensione del caso. Il decreto-legge n. 113/2018, c.d. "Decreto Sicurezza", ha esteso il termine del procedimento per il riconoscimento della cittadinanza italiana (sia cittadinanza per residenza, sia cittadinanza per matrimonio) da 730 giorni a 4 anni. L’estensione del termine, per espressa previsione normativa, si applica anche per i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del predetto decreto legge. Al contempo, ciò che qui è più importante, il Decreto Sicurezza ha abrogato...

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Quale parentela è necessaria per avere la cittadinanza Italiana?

Lo ius sanguinis in Italia è il criterio di trasmissione della cittadinanza primario previsto dalla legge n. 91 del 5 febbraio 1992 che regola la materia, mentre lo ius soli è previsto solo in casi residuali. La particolarità è che l'Italia, a differenza degli altri Stati europei, non prevede limiti di generazione alla trasmissione della cittadinanza iure sanguinis, pertanto, nel nostro ordinamento, a differenza ad esempio della Spagna, dove vige la regola del secondo grado, anche il discendente del bisnonno o del trisavolo di sangue italiano (purché morti dopo il 1861, data della proclamazione del Regno d'Italia) possono vedersi riconoscere la cittadinanza italiana iure sanguinis.

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Quanto costa fare solleciti per ottenere la cittadinanza in Italia?

La richiesta di concessione della cittadinanza a partire dall’anno 2015 può essere effettuata esclusivamente in via telematica. All’istanza inviata mediante il portale del Ministero dell’Interno devono essere allegati i documenti necessari per la cittadinanza italiana, che variano a seconda dei requisiti sulla base dei quali si procede alla domanda. Il beneficio dello status civitatis, difatti, può essere richiesto in diversi casi, quali, tra i vari, la residenza ininterrotta e continuativa in Italia per un certo numero di anni, il matrimonio con un cittadino italiano, l’adozione da parte di un italiano. Lo ius sanguinis Italia è la modalità primaria, nell'ordinamento italiano, di acquisizione della cittadinanza, che avviene per il fatto della nascita da un genitore italiano o qualora vi sia un ascendente in possesso della cittadinanza. Nella...

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Come si svolge il procedimento relativo al ricongiungimento tra uno o più familiari

Titolare del diritto al ricongiungimento familiare sono gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. La regolarità del soggiorno è presupposto necessario ma non sufficiente, in quanto la legge richiede espressamente anche un altro elemento, e cioè la stabilità del soggiorno medesimo e l’autosufficienza economica, oltre alla disponibilità di un alloggio dignitoso. Non sono quindi ammessi a richiedere il ricongiungimento familiare gli stranieri in possesso di un permesso di soggiorno per lavoro stagionale, o comunque di un permesso di soggiorno di durata inferiore all’anno, o gli stranieri che non dimostrino di possedere adeguate risorse economiche, laddove per “adeguate” si intendono le risorse idonee a garantire l’autosufficienza del nucleo familiare (richiedente più familiari da ricongiungere). Come il diritto all’unità familiare...

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Elezione della cittadinanza italiana

L'ordinamento giuridico italiano si fonda sullo ius sanguinis, ovvero è italiano il figlio di padre o madre cittadini (art. 1, comma 1, lett. a) della legge n. 91 del 1992. Eguale espressione dell'acquisto della cittadinanza iure sanguinis è l'art. 2 della legge sopra citata, per la quale è cittadino italiano il figlio, di minore etò, di cui sia stato effettuato il riconoscimento o per il quale sia intervenuta la dichiarazione giudiziale della filiazione. Si tratta di un corollario del principio sopra esaminato: se quest'ultimo prevede che sia cittadino per nascita il figlio di padre o madre cittadini, va da sé che è ritenuto cittadino italiano anche colui nei confronti del quale è intervenuto riconoscimento o dichiarazione giudiziale di paternità.

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Cittadinanza la possiamo avere per residenza e con giuramento all'estero. La parola al Consiglio di Stato

Molto interessante è la recente sentenza del Consiglio di Stato, sez. III, 5 giugno 2019, n. 3791, di cui si riporta la massima: "La prestazione del giuramento dopo la notifica del decreto di concessione della cittadinanza italiana può intervenire anche all’estero dinanzi a un’autorità diplomatica o consolare. La previgente disciplina che richiedeva il requisito della residenza in Italia fino al giuramento è stata tacitamente abrogata dall’art. 8 del d.P.R. n. 362/1994, che espressamente prevede che il giuramento possa essere anche reso “davanti all’autorità diplomatica o consolare del luogo di residenza” se la residenza è all’estero. La portata generale della norma consente di ritenerla applicabile a tutte le ipotesi di acquisto della cittadinanza e non di limitarla al solo – e diverso – caso di acquisto di cittadinanza da parte del coniuge...

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Come presentare la domanda per la cittadinanza italiana?

Per sapere come richiedere la cittadinanza italiana lo straniero ricerca notizie principalmente online, sui siti specializzati, nei forum. In questo articolo cerchiamo di descrivere sommariamente la procedura da seguire per richiedere la cittadinanza. La domanda di cittadinanza italiana, da diversi anni, si presenta esclusivamente in via telematica, non più cartacea. Lo straniero, quindi, deve aprire un account nel portale immigrazione del sito web del Ministero dell'Interno, creando una mail utente e una password. Una volta creato il proprio account, lo straniero deve compilare, step by step, tutto il modulo telematico, senza saltare e omettere nulla. Devono essere inseriti tutti i dati del richiedente, dal nome e il cognome, al codice fiscale, alla residenza, agli estremi del permesso di soggiorno e della carta d'identità, etc. Inoltre,...

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Cosa prevede la nuova legge in materia di come fare a richiedere la cittadinanza per gli stranieri?

Per chi è interessato a come richiedere la cittadinanza italiana diventa fondamentale prendere nota delle modifiche normative che recentemente hanno modificato la legge 5 febbraio 1992 n. 91, che regola la materia della cittadinanza italiana. Si sta parlando del decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113 (noto come decreto Sicurezza o decreto Salvini, per il nome del suo promotore), convertito in legge 1 dicembre 2018 n. 132. Non viene intaccato il principio dello ius sanguinis, per cui è cittadino italiano il figlio di padre o madre cittadini. Lo ius soli rimane invece ancora tabù: lo straniero nato in Italia può richiedere la cittadinanza solo al raggiungimento della maggiore età, ed entro un anno, purché attesti di aver risieduto sempre, ininterrottamente, in Italia dalla nascita (art. 4, comma 2).

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