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Come si presenta oggi il portale cittadinanza del Ministero dell'interno. Le nuove diciture relative allo stato della pratica online e i riferimenti all’avvocato

Sono cambiate le diciture sul sito ministeriale, dove i richiedenti controllano ogni giorno l’andamento delle loro pratiche di cittadinanza.

E’ cambiata la forma ma non muta la sostanza. Andiamo a vedere.

Quando, in precedenza, appariva la voce “l’istruttoria è stata avviata; si è in attesa dei pareri necessari alla definizione della pratica”, voleva dire che la pratica si trovava in fase istruttoria presso la Prefettura, il più delle volte in attesa del rilascio del rapporto informativo della Questura.

Ora, la fase prefettizia è suddivisa in due voci: “l’istruttoria degli uffici periferici è stata avviata”, e “l’istruttoria degli uffici periferici è in via di definizione”. La differenza è chiara: nel primo caso la Prefettura è ancora agli inizi, nel secondo, invece, la pratica è prossima a passare al vaglio del Ministero dell’Interno.

Per quanto riguarda l’istruttoria ministeriale, la voce “l’istruttoria è completa, la domanda è in fase di valutazione” è stata nella maggior parte dei casi rimpiazzata da quella ancora più vaga “è avviata l’istruttoria degli uffici competenti” (oppure “degli uffici centrali”).

Restano invece immutate le voci finali: “Il decreto è agli organi competenti per la firma”, quella che indica l’avvenuta firma del decreto e i successivi controlli inerenti la residenza ai fini della notifica del decreto stesso, nonché le voci relative al preavviso di diniego e alla definizione della domanda con provvedimento negativo “attualmente agli organi competenti per la firma”.

Quali che siano, tutte queste diciture hanno scarso rilievo, in quanto raggruppano una serie di attività molto complesse e diversificate; per cui è impossibile capire, solo in base a cosa appare sul sito del Ministero dell’Interno, in che stato concretamente si trova la pratica di cittadinanza. Sono formule stereotipate che possono significare “tutto e niente”.

Lo stato della pratica online rimane però un ottimo riferimento per capire a chi indirizzare i solleciti. Per questo motivo chiediamo ai nostri clienti di informarci tempestivamente di ogni cambiamento risultante sul sito del Ministero dell’Interno.

Altra novità importante è la possibilità di inserire i dati dell’avvocato all’interno del modulo della domanda di cittadinanza: segno che l’assistenza legale, nei procedimenti inerenti la cittadinanza italiana, è diventata la regola, più che l’eccezione, e l’Amministrazione ha voluto ufficializzare il ruolo dell’avvocato.

Chi ha presentato la domanda prima dell’introduzione di questa novità, può integrare la stessa inserendo i dati del legale nelle apposite caselle. Non c’è da preoccuparsi riguardo alla data di avvio del procedimento, che rimane quella già determinata con l’invio telematico della domanda: l’inserimento dei dati del legale è una mera integrazione.

L’interessato, per dare ufficialità al rapporto di assistenza e consulenza professionale, deve inserire nome, cognome e domicilio del suo avvocato, nonché allegare una scansione del mandato difensivo.

 

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